La verità nasce dalla carne by Luigi Giussani

La verità nasce dalla carne by Luigi Giussani

autore:Luigi Giussani [Giussani, Luigi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


III

Per terzo, non posso non citare il Volantone di quest’anno. Il Volantone di Pasqua scelto per gli universitari deve diventare tutti gli anni – lo è già diventato, grazie a Dio – tema per tutti. Le cose nascono dove Dio vuole e chi arriccia il naso perché qualcosa non è nato da lui, o vicino a lui, o in casa sua, ecco, è un fariseo. Dice, dunque, il Volantone di quest’anno: «È dalla terra, dalla solidità» – la terra o la solidità è il complesso di condizioni in cui si incarna la vita: il vestito, la voce che ho, gli occhi che mi servono fino a un certo punto – «che deriva necessariamente un parto pieno di gioia» – o di grido, ma è il grido della letizia, di ciò che nasce – «e il sentimento paziente dell’opera che cresce». Qualcosa nasce, vi è quindi letizia, la vibrazione della letizia, e insieme il sentimento dell’opera che cresce. Ciò che nasce diventa grande, si organizza, diventa un corpo, diventa un cammino, diventa una storia, nella pazienza: «Il sentimento paziente dell’opera che cresce, delle tappe che si susseguono». Ecco la storia, le tappe della storia (cioè della vita, perché l’esistenza è la mia storia), «aspettate quasi con calma» – com’è umano questo «quasi», perché non si riesce proprio a evitare una certa vibrazione sottile di impazienza, che bisogna imbrigliare –, «con sicurezza». Perché sicurezza? Perché Cristo è qui. Ecco allora il parto con il suo grido, veicolo pur di letizia; l’opera che cresce, ma nella pazienza; le tappe che si susseguono, con la fatica di una calma; e la generosità, la semplicità di una sicurezza. «Occorre soffrire» – tutto questo è soffrire: parto, pazienza, una tappa dopo l’altra, che non viene subito; il sacrificio supremo della sicurezza, cioè della certezza in un Altro: «Vivo, non io, Tu vivi in me»,45 diceva Paolo di Cristo – «perché la verità non si cristallizzi in dottrina» – perché il fatto che c’è tra di noi, Cristo, la verità, non un esempio, delle regole morali, dei valori morali, non si cristallizzi in dottrina, in leggi, in numeri, in giudizi –, «ma nasca dalla carne».46

«Occorre soffrire perché la verità non si cristallizzi in dottrina, ma nasca dalla carne.» La carne è come la terra in principio: la carne è carne, con tutto quello che essa ha sopra e ha dentro, con tutti i pensieri che nascono e i sentimenti che fluttuano. Occorre soffrire, occorre aderire alla modalità con cui questa Presenza è tra noi: è risorto perché è morto; è morto ed è risorto, attraversando la morte. Fa’ che noi, che abbiamo saputo attraverso l’angelo l’incarnazione del Figlio tuo Gesù Cristo, per la sua morte e risurrezione siamo portati all’esperienza della sua gloria: l’esperienza della sua gloria è proprio la trasformazione della vita, il cambiamento della vita e del mondo. Aderire a Cristo significa che Egli sia fatto penetrare nella nostra carne, cioè che noi abbiamo a guardare, a concepire, a sentire, a giudicare e valutare, a



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